Il gemellaggio con Waldkirchen

Storia di un’amicizia

Ero ancora studente universitario quando mio padre mi raccontava delle gite a Waldkirchen in Baviera, Germania, che annualmente faceva con mia madre e tanti amici paesani. Tutti mettevano da parte i risparmi realizzati durante la stagione turistica estiva ed organizzavano il viaggio in pulman per andare a trovare  gli “amici tedeschi”.

Era un viaggio lungo ma molto divertente, ognuno portava con se qualcosa da mangiare durante il viaggio. Durante le soste in autostrada canestri con  cibo e bevande di ogni tipo: coniglio, pasta, panini farciti con sottaceti, formaggi e salumi, venivano messi in vista ed a disposizione di tutti. I partecipanti, come una famiglia, mangiavano insieme e condividevano tutto.  Poi all’arrivo erano accolti con tanto affetto e gratitudine dagli amici tedeschi.

Durante il soggiorno nella cittadina ospitante venivano organizzati incontri con le autorità ospitanti con scambi di doni e riconoscenze, visite culturali, mostre d’arte e di musica. Questo incontro si ripeteva ogni anno,  in inverno in Germania e in estate a Ischia. Gli amici ospiti venivano accolti con tanto affetto ed allegria

Gli inizi di una amicizia – Un unione, un’amicizia, un legame nato spontaneamente nel 1975 sul lago di Erlauzwiesel, nel parco turistico di Jaegerwiesen a Waldkirchen tra il dott. Zunta e il Sig. Kraus. Dopo questo primo contatto iniziarono i primi necessari colloqui con l’allora Sindaco Sig. Schmidhuber.

Un giorno durante una festa tra amici, i sindaci dei due paesi decisero di consolidare il legame tra i due comuni e di far proprio l’intento europeo di sviluppare la pace e l’amicizia tra i popoli. Ne 1976 il dott. Antonio Zunta, sindaco del comune di Serrara Fontana, donò un suo pony alla città tedesca, gettando così le basi per questo incontro tra popoli che si è poi rinnovato, anno dopo anno.


La donazione del pony Express “Boby”

Quale segno evidente dell’intesa tra i popoli fu quindi la donazione del pony al parco ”Jaegerwiese” di Waldkirchen per rallegrare i bambini. Fu anche deciso che il pony doveva trottare da Sant’Angelo a Waldkirchen. Il gestore del parco, Sig. Josef Fesl, fu entusiasta dell’idea. Il giornalista Sig. Eckehard Bretshneider di Brema e il Sig. Gerhard Fesl, fratello del gestore del parco raggiunsero Sant’Angelo per poi portare il pony in Germania.

Nel mese di maggio 1976 raggiunsero Sant’Angelo dove furono accolti con grande calore. Il 16 maggio, i due iniziarono con Bobby questo insolito viaggio verso la Germania. Il “pony express” dopo la benedizione del parroco, fu salutato sulla piazza di Serrara dal Sindaco dott. Antonio Zunta, “padre spirituale” del gemellaggio dal lato italiano, da una moltitudine di persone e dalla banda musicale locale.

Trottando per le strette strade di campagna e per le polverose stradine secondarie, il pony, bravo e ubbidiente, si diresse, in direzione nord, trainando il piccolo calesse con i due passeggeri. Parecchi furono gli ostacoli e le difficoltà che dovettero superare durante il viaggio che durò 46 giorni.

Percorsero strade secondarie ed accidentali, stancanti salite attraverso l’Appennino. Spesso i due “cocchieri” scendevano dal calesse per non affaticare troppo il pony. Nell’attraversare le Alpi la pioggia, tempeste, temporali e poi il freddo, rendevano spesso impossibile attenersi strettamente alla tabella di marcia programmata. Le giornate di riposo ad intervalli regolari erano molto gradite. Ce l’avrebbero mai fatta ??

Gli scettici erano largamente in maggioranza. La televisione tedesca, la radio, la stampa, sia tedesca che italiana, seguivano con grande interesse questa insolita e sensazionale impresa. Quando fu felicemente superato il tratto più difficile e faticoso, l’attraversamento delle Alpi, si giunse a credere fermamente che la tanto agognata meta era ormai quasi raggiunta. Invece alla frontiera tra l’Austria e la Germania, la burocrazia sembrò inaspettatamente porre fine a quest’impresa nata da una profonda esigenza ideale. La proverbiale pedanteria burocratica si fece sentire fortemente negli uffici della dogana e al confine di stato: al pony non era consentito varcare il confine per entrare in Germania!

Le norme doganali ponevano innanzi all’insolito team di viaggiatori, tutta una serie di adempimenti che sembravano insuperabili. Nonostante tutti i certificati medico –veterinari già eseguiti in Italia, Bobby si sarebbe dovuto sottoporre a tutta una serie di controlli veterinari. C’era la minaccia di intere settimane di quarantena. Ci volle l’intervento del sindaco Heinrich Schmidhuber che grazie alle sue conoscenze e i buoni rapporti con il ministro competente riuscì a salvare l’impresa.

Un decreto ministeriale straordinario consentì l’immediato varco del confine. Finalmente si potè intraprendere l’ultimo tratto di questo viaggio avventuroso!

L’arrivo in Germania

Il 3 luglio il Pony Express arrivò a Waldkirchen: i tre erano veramente riusciti a raggiungere la meta. Un’impressionante numero di persone si era radunata in piazza per accogliere questo insolito gruppo: Bobby con il suo calessino e i due, ormai barbuti, cocchieri. Una festa popolare! Una festa interamente sotto il segno della pace. L’inizio di una profonda e sincera amicizia che supera tutte le frontiere, stimolato dallo spirito europeo

Scambi ininterrotti – Superamento di confini e preconcetti

Da sempre gli uomini hanno sentito il bisogno di incontrarsi, di conoscersi, di amarsi superando confini e vincendo preconcetti“, scrisse all’epoca il dott. Zunta.

“Il Comune di Serrara Fontana e quello di Waldkirchen, uniti idealmente dalle acque e dalla natura, hanno suggellato, in un patto di gemellaggio, questa volontà degli uomini di conoscersi, di amarsi, di essere amici.

Dall’Italia alla Germania la strada è una sola: la strada dell’amicizia che unisce due grandi popoli che si rispettano, che amano conoscersi ed insieme migliorare. Sono ormai 50 anni che i due comuni, Serrara Fontana e Waldkirchen, sono legati da una cordiale amicizia, ancora oggi colma di vita e che fiorisce rigogliosamente. Ad intervalli regolari ci si scambia le visite e si curano i rapporti interpersonali. Un legame che dura da tempo, nonostante l’enorme distanza di oltre 1300 km e le differenti lingue dei due popoli.

Visite ed incontri durante il soggiorno ischitano

Presso la cantina del contadino – La coltivazione del vino ha una lunga tradizione sull’isola d’Ischia. I vigneti si estendono con le tipiche coltivazioni a terrazza fino alle pendici del Monte Epomeo e producono differenti vini.

Il tradizionale assaggio di queste nobili gocce, nel territorio di Serrara Fontana, è stata per i tedeschi sempre una grande festa. Venivano portati in tavola prosciutti, pomodori e formaggi, la tipica ”insalata cafona” e tante bottiglie di vino e acqua. Ma prima delle prelibatezze preparate si visitava, dopo i saluti, il “santuario” del contadino: “la cantina del vino“.

Una grotta inaspettatamente lunga e alta, scavata molti anni addietro nella montagna di tufo. Qui giacciono nel tempo i tesori culinari della famiglia: numerosi botti con il delizioso vino sono allineate, pendoli di pomodori e altri peperoncini sono attaccati alle grezze pareti. In un angolo pendono dal soffitto alcuni prosciutti e salami che maturano lentamente nell’aria aromatica.

Alla parete della cantina poggiano molteplici attrezzi e arnesi, cassette e bottiglie. IN VINO VERITAS!! Così un semplice impiegato diventa un trovatore che canta a squarciagola arie di opere famose e che non si riesce a fermare. Una compagna di viaggio, relativamente anziana, nella bonaria e innocente atmosfera, viene maritata pro forma  con il contadino nonno, il quale, dati i problemi linguistici, non riesce ad afferrare bene il tutto, e comunque partecipa e lascia passare con stoica calma questa comica cerimonia. Quasi tutti partecipano e riescono anche a ridere della propria imperizia. Il vino continua a disinibire e a tarda ora qualcuno comincia a scambiarsi sguardi ardenti, più o meno nascosti, si arriva, in qualche caso, addirittura all’agognato contatto. Dietro qualche volto “ ammuffito” si nasconde  in realtà una persona piacevole; quel presunto pedante burocrate diventa un ballerino scatenato e galante cavaliere.

Dal ristorante Peppino – Durante il soggiorno a Sant’Angelo gli amici tedeschi frequentano il ristorante ”da Peppino”, dall’inizio il “loro” locale.

Quando gli ospiti hanno scelto dal ricco menù con specialità di pesce, frutti di mare, e varie pietanze di pasta, entra in azione Teresa, moglie di Orazio e con lui proprietaria del ristorante. Teresa prende le comande, le commenta con spiritose osservazioni e sparisce canticchiando allegramente in cucina. Orazio in cucina è il padrone assoluto. Insieme al cuoco, figlie e generi, nella piccola cucina riesce a produrre gustose pietanze, molto apprezzate dai clienti. Da Peppino è una tappa obbligata per i nostri amici tedeschi. E’ un rito. Anche perché c’è la birra di Monaco! Molti non sono disposti a rinunciarvi. Qui si festeggiava il congedo, si facevano discorsi e si consegnavano onorificenze. I fusti di birra portati da casa venivano spillati ed offerti a tutti.

Il cartello e la distanza

Ultimamente ed a causa del vento forte e di temporali il cartello/simbolo della distanza kilometrica tra i due paesi gemellati si è divelto. Le autorità locali e i promotori dell’amicizia con i tedeschi hanno promesso di reinstallarlo. Questo per sottolineare ancora di più la loro convinzione che:

 LA DISTANZA TRA I POPOLI NON PUO’ CHE ESSERE SOLO FIGURATIVA !!